Se mi seguite su Instagram e Facebook già saprete che mi sono appena Laureata in Scienze Gastronomiche!! Oggi infatti vi vorrei raccontare del regalo di Laurea che mi ha fatto il Mio Lui per questa speciale occasione: Una cena 3 stelle Michelin all’”Osteria Francescana” di Massimo Bottura.
Per l’occasione il Mio Lui mi ha portato a cena a Modena nel rinomato ristorante “La Franceschetta” di Massimo Bottura. Ambiente accogliente, colorato e ricco di oggetti particolari, niente tovaglie ma tavole arricchite solamente dai piatti, tutti diversi tra loro che rendono l’ambiente molto più familiare e informale. Menù variegato e cena deliziosa, io ero già felice così, ma al Mio Lui non bastava, infatti a fine serata mi ha svelato che il vero regalo sarebbe stata la cena 3 stelle Michelin all’”Osteria Francescana” di Massimo Bottura.
Ed eccoci qui, davanti alla porta dell’Osteria Francescana. Suono il campanello con un po’ di timore, curiosità e tante aspettative. Due giovanissimi camerieri ci invitano ad entrare e ci accolgono con gentilezza trasmettendoci un senso di tranquillità.
Ci fanno accomodare in uno dei cinque tavoli della sala allestito con tovaglia bianca e tovaglioli di lino. L’ambiente sobrio ed essenziale è curato nei minimi dettagli, ma in maniera leggera, senza ostentare. Questo aspetto lo ritroviamo anche nel comportamento dei camerieri: gentili e garbati. Mi ha particolarmente colpita la fluidità e la precisione dei loro movimenti. Tutto ciò contribuisce a creare un ambiente poco formale, a dispetto del blasone del ristorante.
Dopo un veloce ma attento sguardo al menù, optiamo per una degustazione “speciale” in cui si alternavano i piatti più classici del ristorante e alcuni più innovativi. Per iniziare mi viene servito un calice di vino rosso Siciliano delicato e fruttato, scelto su consiglio del sommelier. La degustazione comprende 11 portate, il “benvenuto dello chef” e la piccola pasticceria da accompagnare al caffè.
In un luogo come l’Osteria Francescana si viene per vivere un’ esperienza gastronomica, un viaggio dove tutti i 5 sensi sono chiamati a decifrare le tecniche, catalogare i sapori, i profumi, i gusti e a comprendere le più raffinate e particolari preparazioni.
I piatti, come le posate hanno forme diverse a seconda della pietanza che viene servita e vengono utilizzate come uno strumento per esaltare il contenuto. In questo senso le scelte sono minimali ma funzionali, in linea con lo stile del locale.
Iniziamo con una rivisitazione “all’italiana” del classico fish and chips. Di seguito bocconcini di pasta di pane con ripieno di baccalà, pomodoro e cappero. Infine un macaron al pomodoro con farcia di coniglio. Tre piccoli assaggi da mangiare in un sol boccone che il maître ci invia a gustare direttamente con le mani, un finger food 2.0.