La vita di noi donne è una continua “grande occasione”: primi appuntamenti, colloqui, prime impressioni fondamentali, eventi speciali. Se essere sempre belle e curate è la regola, è innegabile che, spesso, ci siano delle circostanze in cui dobbiamo essere al massimo, bellissime, sicure di noi, semplicemente: perfette.
Qualche giorno fa, ho trascorso una giornata in compagnia di uno dei brand emblema della femminilità e della bellezza: Dior.
Al riparo dal caos cittadino, in un’oasi di pace e benessere, quale è la Dior House, la casa milanese di Dior Make Up, ho scoperto un mondo incentrato sulla cura del dettaglio, sull’universo femminile e sull’idea di meraviglia, di splendore e di perfezione.
Una bellissima novità che ho avuto l’occasione di provare, con l’aiuto di Davide Frizzi, il make up artist che ha realizzato per me un trucco da favola, è il nuovo rossetto Addict Lacquer Stick, un nuovo gioiellino creato dall’universo Dior, per rendere il nostro make up indimenticabile e sublime!
Si tratta di un rossetto dalla texture scorrevole, molto morbida, in grado di donare un colore brillantissimo dall’effetto “laccato” alle nostre labbra.
Realizzato attraverso l’unione di cinque oli ultra leggeri uniti alla cera d’api, questo rossetto dal “cuore fondente”, è disponibile in quattro tendenze realizzate da Peter Philips: Pastel (bianchi pigmentati di rosa, lavanda, pesca e corallo, per le più romantiche), Classic (l’evergreen per eccellenza: il rosso), Neon (per uno stile decisamente più acceso e pop) e Wild (i nostri amati nude).
Applicarlo è davvero semplicissimo: lo stick, super maneggevole, dal packaging superlativo, è studiato apposta per dosare il prodotto “a pennello”, per regalarci un risultato perfetto fin dalla prima passata.
Non appiccica, non secca, non sbava, il colore rimane impeccabile, le labbra sensuali, morbide, perfette!
Dior ha realizzato per noi non un accessorio, ma l’accessorio glamour che mancava al nostro beauty case per le grandi occasioni (e non solo): facile, comodo, bellissimo, sublime.
Cos’altro dire, se non: j’adore!
Ph. by Marco Tridello
