La nostra immagine è un trailer della nostra personalità: il look è il modo in cui ci esprimiamo e comunichiamo agli altri ciò che siamo internamente.
È per questo che il nostro stile, nel tempo, si modifica: non solo, per l’avanzare dell’età ed il susseguirsi delle mode, ma soprattutto perché siamo noi a cambiare. Relazioni, viaggi, successi, insuccessi, amori, ricordi sono tutte fibre del nostro io interiore che, esternamente, si tramutano negli accessori di un outfit, in un determinato hairstyle o, ancora, in quei particolari toni del make up.
È così che è nata Vision D’Asie: L’art Du Détail, la nuova Collezione Primavera-Estate di Chanel, la linea make up dedicata ai colori dell’Asia Orientale.
Dall’estasiante vena artistica di Lucia Pica, immersa nelle strade di Tokyo e Seoul, non poteva che nascere un nuovo capolavoro della Maison: un mix di energia ed astrazione si tramuta in un’unione di consistenze, nuance intriganti, effetti patinati moderni e riflessi metallici, per creare un make up sofisticato, che trasmette l’eleganza semplice dell’Estremo Oriente contemporaneo.
In un incantevole gioco di chiaro e scuro, gli occhi si vestono di oro e argento satinato, champagne avorio, blu e rosso mattone, un’audace innovazione che si sposa con il classicismo di Rouge Allure, sulle labbra, declinato in tre nuance.
Per il colorito, la punta di diamante della prossima stagione e prodotto emblematico della collezione: Baume Essentiel, uno stick in gel setoso, che si fonde alla pelle, donandole un’incredibile freschezza luminosa.
Arricchito da Pinceau Illuminateur Rétractable, il pennello ad hoc che permette di prelevare perfettamente il prodotto e di rilasciarne la quantità ideale, Baume Essentiel è il tocco di rosa fresco e neutro, in grado di scolpire il viso, senza appesantirlo!
Il cambiamento, qualche volta, può spaventarci, ma è fondamentale ricordare che, nella bellezza ed in ogni altro ambito della vita, se non si cambia strada, si rischia, spesso, di restare fermi sullo stesso punto.
Come diceva Gabrielle Chanel, “Non si può vivere in un orizzonte ristretto. È soffocante”.
Testo a cura di Eleonora Galati